La psicoterapia di gruppo è un tipo di terapia che potremmo definire peculiare, nella quale un gruppo non troppo nutrito di persone si riunisce, sempre sotto la direzione generale di uno psicoterapeuta, per aiutarsi non solo individualmente ma anche reciprocamente.

Nel corso della nostra esistenza abbiamo sempre aderito a gruppi (in famiglia, a scuola, nel lavoro etc.), e in qualità di esseri umani siamo cresciuti all’interno di questi gruppi. È proprio su questo che si fonda la psicoterapia di gruppo, aiutando così le persone non solo a conoscersi meglio ma anche a perfezionare le loro capacità interindividuali.

Che cos’è la terapia di gruppo?

Nata all’inizio del ‘900 grazie all’impegno intraprendente di Joseph Pratt, oggi la terapia di gruppo è indubbiamente un’efficace forma psicoterapeutica. Ma in cosa consiste esattamente? Quanti orientamenti esistono? È alternativa o complementare alla più classica terapia individuale?

Si ha terapia di gruppo quando si ha reciprocità, scambievolezza e confronto tra i componenti. È proprio quest’aspetto a possedere un risultato terapeutico e curativo. Il gruppo, infatti, è sia un complesso di individualità distinte tra loro che un “organismo” unico, il quale facilita importanti procedimenti di cambiamento. Una terapia di gruppo, inoltre, non solo è adatta per quelle persone che soffrono di solitudine ma è anche uno strumento importante, capace di emancipare l’espressività delle persone.

Quali sono le tipologie della terapia di gruppo?

Possiamo trovare varie tipologie secondo l’orientamento teorico di riferimento. Di seguito faremo cenno alle quattro principali.

  • Gestalt

Quasi certamente la più nota, mette a fuoco soprattutto il concetto di qui e ora, le esperienze emotive dei partecipanti e le dinamiche di gruppo. Ciò consente ai membri di esaminare il proprio comportamento in un contesto più ampio.

  • Modello dinamico

I gruppi terapeutici a indirizzo dinamico si concentrano più sui dilemmi individuali piuttosto che sulle dinamiche di gruppo. Quest’ultimo solitamente è formato da 8/10 persone e la durata degli incontri non è fissata. Al suo interno si può distinguere tra orientamento speciale/focalizzato (su aree particolari) o gruppo analisi (con un focus più vasto).

  • Modello analitico

In questa caso si tendono a far uscire le energie inconsce che agiscono sul gruppo. Ciò accade grazie alla forza celata del gruppo che condiziona tutti i partecipanti.

  • Approccio cognitivo-comportamentale

Secondo i teorici di questo approccio, è il gruppo stesso che possiede un ruolo sociale positivo influenzando la condotta dei componenti.

Differenze tra la terapia di gruppo e quella individuale

La principale differenza sta nel fatto che la terapia individuale è più adatta per coloro che hanno bisogno di un punto di riferimento stabile e forte al quale rivolgersi e con il quale interagire. Al contrario, la terapia di gruppo utilizza il punto di forza del gruppo stesso, ossia il cosiddetto “fenomeno dell’eco”. In base a questo concetto i partecipanti reagiscono emotivamente a ciò che viene detto dalle altre persone, dunque ciò che dichiareranno in seguito si può prendere in considerazione come una sorta di libera associazione su cui lo psicoterapeuta può lavorare per far emergere alcuni aspetti celati.

In realtà, quindi, non esiste una scelta migliore dell’altra, tantomeno è controindicato seguire entrambi gli approcci che possono essere facilmente integrati. Ricordiamo che in entrambi i casi sussiste il segreto professionale, cosa che implica l’obbligo di mantenere la riservatezza su quanto detto durante le sedute.

Come funziona la terapia di gruppo?

Durante le sedute i singoli condividono le loro esperienze personali. Il principio di base è, quindi, molto chiaro e semplice: ritrovarsi insieme e parlare in modo sincero e naturale, sempre sotto la direzione generale del terapeuta. I vari gruppi si distinguono tra loro dipendentemente dallo scopo ultimo che si propongono; alcuni si concentrano in maggior misura sul miglioramento delle abilità sociali, altri invece cercano di procurare ai pazienti i mezzi per affrontare situazioni critiche quali fobie, ansia, pensieri negativi etc.

È normale avere dubbi come: «Ci sarà tempo a sufficienza per prestare attenzione ai miei dubbi e ai miei problemi? E se non riuscissi a integrarmi? È preferibile una terapia di gruppo o individuale?». Non dimentichiamo che essere capace di inserirsi in un gruppo, e soprattutto capire che non siamo tanto soli nel nostro mondo come pensavamo o che ci sono individui che hanno le nostre stesse difficoltà, può in qualche modo agevolarci nell’affrontare la circostanza con più calma e speranza.

Quali sono i benefici della psicoterapia di gruppo?

I vantaggi della psicoterapia di gruppo sono svariati, vediamone insieme alcuni.

Uguaglianza

Nel gruppo tutti sono uguali e il terapeuta, nonostante la sua posizione, lascia molto spazio e molta libertà ad ognuno, convertendosi in una voce del gruppo che non sta al di sopra di questo.

Non sentirsi giudicati

È uno degli elementi più rilevanti. Nessuno viene giudicato. Appoggio e cooperazione devono essere sempre reciproci e corrisposti.

Sentimento di appartenenza al gruppo

Sentirsi accettati e accolti, la percezione di fare parte di qualcosa e la libertà di espressione senza timore sono di per sé terapeutici e curativi.

Imparare dagli errori degli altri

Stare attento le storie altrui, alle loro preoccupazioni, alle loro soluzioni può essere uno spunto di riflessione per risolvere i nostri problemi.

Possibilità di sperimentare in un luogo sereno e sicuro

Il fine della terapia di gruppo è accompagnare il paziente nel processo di modifica di quegli atteggiamenti che non sono “adeguati”. Questo richiede degli esperimenti, delle prove e un’attività regolare. La terapia di gruppo permette di provare senza il sospetto di essere giudicati.